Cos'è navigare?
Probabilmente qualche profano potrebbe dire che consista nel galleggiare sull'acqua e muoversi su di essa.
Tuttavia, chi va per mare, sa benissimo che navigare è molto più di un semplice trasferimento.
Navigare è anche ascoltare le onde del mare, o i fischi del vento fra le manovre della propria barca.
Navigare è anche stare immobili durante una bonaccia improvvisa, soli in una condizione di quiete totale circondati dal Blu.
Navigare è un'orchestra di vari strumenti che rendono questo "spostamento" un'opera classica, qualcosa di molto più sentimentale e poetico.
È anche, fra le tante, conoscere posti nuovi, scoprire borghi marinari, esplorare isole lontane dove il tempo pare essersi fermato.
Sentirsi un po' come Cristoforo Colombo al largo delle Americhe, anche se di fronte a noi si trova solo un piccolo scoglio con qualche paesino qua e là.
È con questa apertura che vi presentiamo due nuove rubriche del blog: Nuove rotte e Luoghi di mare.
Entrambe hanno come soggetto un posto, un luogo, raggiungibile con la propria imbarcazione o strettamente legato al mondo marinaresco.
La prima delle due, come potrete leggere successivamente in questo primo articolo, è come una carta costiera, un'infarinatura generale che comprende alcune rotte per poter giungere a destinazione, una descrizione geograficamente scolastica del luogo, alcuni appunti di storia, qualche spot da visitare sia in mare che a terra e, per non farci mancare nulla, anche delle specialità o tradizioni locali.
La seconda è invece come un piano nautico, una presentazione maggiormente dettagliata e un approfondimento più dettagliato sulla storia del posto, che sia un borgo marinaro o una grande città, che sia un porto storico o anche solo un museo marittimo.
Mettiamo da parte per il momento i nostri piani nautici e apriamo la nostra grande carta costiera, siete pronti?
Prua verso Nord Ovest, la nostra meta è l'isola di Capraia!
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Capraghja, così pronunciata in dialetto capraiese, è la terza isola in ordine di grandezza dell'arcipelago toscano ed è bagnata dal Mar Ligure e il Tirreno.
L'origine del nome viene data ai Romani, che la chiamarono Capraria, sebbene non si sappia il motivo esatto: potrebbe essere per via della presenza di capre selvatiche sull'isola o per via del termine di origine etrusca karpa, ovvero "roccia".
Storicamente, a differenza di tutte le sue sorelle, sorge per mano di un'eruzione vulcanica di circa 10 milioni di anni fa, e grazie alla quale oggi la vediamo con questa forma.
Facciamo un bel salto in avanti e arriviamo al 2000 a.C., anno di cui si sono ritrovati i primi resti riconducibili alla vita umana sull'isola.
Nel tempo Capraia è diventata sempre più un melting pot di varie civiltà e culture, dagli Etruschi ai Greci (che la chiamavano Aigyllon), fino ai Romani e poi agli insediamenti monasteriali nei secoli successivi.
Nel medioevo fu più volte vittima dei pirati saraceni, che ne causarono l'abbandono per circa 200 anni.
A seguire sopraggiunsero i pisani, i genovesi, fu legata amministrativamente alla Corsica e per 4 anni fu anche francese (1783-87), tornò ligure e poi nuovamente francese nei primi dell'800 fino all'arrivo dei Savoia e del Regno di Sardegna.
Dal 1861 entrò a fare parte del neonato Regno d'Italia, diventando colonia penale 12 anni dopo e rimanendo tale fino al 1986, periodo in quale l'isola ebbe un grandissimo cambiamento, anche culturale, causato soprattutto da un massiccio spopolamento e riducendo così la popolazione autoctona originale.
Infine, nonostante sia maggiormente legata a Genova, rimase sotto la provincia ligure fino al 15 novembre 1925, data in cui passò a Livorno.
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La temperatura media durante l'anno è figlia di un clima mediterraneo, con estate calde e secche e inverni miti, e inizia ad essere godibile già nei mesi di aprile e maggio.
A livello naturalistico è semplicemente un paradiso.
L'isola nel tempo ha conservato la sua indole selvaggia, caratterizzata da falesie, grotte naturali e macchia mediterranea a perdita d'occhio, mantenendole uno status tale da garantire la presenza di fauna che difficilmente si può trovare su altre coste, come ad esempio la foca monaca, il gabbiano corso o altre specie migratorie.
Il mare è ricchissimo di vita e biodiversità ed è considerato uno dei più belli che si possono trovare in Italia e nel mondo.
Venire in barca a Capraia significa chiudere in un cassetto l'orologio e lasciare che siano le onde del mare, i fischi del vento e il volo dei gabbiani a scandire il tuo tempo.
Prima di scendere a terra o di elencare le baie migliori, è giusto però fare una premessa fondamentale: l'isola non è circumnavigabile, o per lo meno lo è ma a debita distanza dalla costa!
Capraia infatti è stata la prima isola a entrare a far parte del Parco nazionale dell'Arcipelago Toscano nel 1996, e ovviamente sottostà a tutte quelle regole volte a preservare l'autenticità e la natura del luogo.
Tra queste c'è anche una zonazione della navigazione sottocosta all'isola, divisa in 5 livelli (MA, MB ristretta, MB, MC e MD), ognuno dei quali pone dei limiti all'attività dell'uomo.
Fatta eccezione della zona nord est, tutto il resto dell'isola ha dei limiti sempre più stringenti a seconda dell'importanza storico-naturalistica dello spot, fino al totale divieto d'accesso estraneo all'attività di riserva del Parco, vuoi per la presenza di un sito archeologico sommerso o per la presenza della foca monaca.
Queste ultime sono le zone MA, che si trovano a:
Ovest dell'isola - tra Punta del Fondo e Cala del Vetriolo;
Sud Ovest dell'isola - tra Punta delle Cote e Punta delle Linguelle;
Nord - sopra l'area archeologica;
Qui a seguire lasceremo l'indirizzo qualora vogliate approfondire:
Mettiamo però ora le normative da parte e iniziamo a muoverci con la nostra barca!
Innanzitutto, è possibile arrivare all'isola di Capraia con la patente entro le 12 miglia?
La risposta è sì, a patto però che si passi dall'Elba o si parta dalla Corsica!
Precisato ciò, iniziamo a visitare un po' quest'isola.
Cosa vedere a Capraia?
A mare:
Cala Rossa - a Sud, fondale sabbioso, è la regina e simbolo di Capraia ed è ciò che resta dell'antica bocca vulcanica da cui venne generata l'isola;
Cala del Moreto - a Sud, fondale sabbioso, ha due spiagge di sassi di cui una porta fino alla bellissima piana dello Zenobito, di cui parleremo dopo;
Cala del Vetriolo - a Ovest, fondale sabbioso, qui si possono ammirare i resti delle colate laviche e anche una grotta a due ingressi;
Cala della Seccatoia - a Nord Ovest, fondale sia roccioso che sabbioso, qui possiamo ammirare l'omonima grotta e inoltre nei primi mesi dell'anno anche una cascata temporanea che precipita in mare;
Cala della Mortola - a Nord Est, fondale sabbioso, qui si ha la possibilità di trovare l'unica spiaggia di sabbia dell'isola (il Libeccio ce la dona, il Grecale se la riprende), se scendete a terra potrete anche ammirare il giglio stella, una rarità sardo-corsa;
Cala di San Francesco - a Nord Est, piccola cala ai piedi della Chiesa di S. Antonio e a pochi minuti dal paese;
Cala di Portovecchio - a Nord Est, fondale sabbioso, si trova nella zona dell'ex carcere;
La Torretta del Bagno - a Est, ai piedi del castello di San Giorgio, piccola e caratterizzata da una delle quattro torri costiere costruite dai genovesi, sconsigliata con vento di Scirocco;
Cala dello Zurletto - a Est, fondale sia roccioso che sabbioso, dominata da un scoglio a forma di torre, si chiama così per via della presenza dello zurletto, nome in capraiese dell'asfodelo;
Cala del Ceppo - a Est, fondale sabbioso, è perfetta per fare snorkeling;
Le mancanze di specificazione del fondale in alcune sono dovute al fatto che non si abbia esperienza nostra personale e che non si sia trovato informazioni al riguardo.
Ovviamente ce ne sarebbero anche altre, altrettanto belle, però bisogna affrontare ancora altro in questo articolo, per cui non ci vogliate male!
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A terra:
Il paese e il suo porto - l'unico centro abitato dell'isola, collegato con l'unica strada presente di 800 m al suo porticciolo, si estende da Punta Ferraione fino alle mura del Forte di San Giorgio. Per quanto piccolo, è un'esplosione di profumi, buganville e scorci mozzafiato, abbellita da chiese, ristoranti, negozi e casette. La marina è ben attrezzata e se si contano gli ormeggi in porto e all'approdo Fiumarella si arriva a ben 303 posti disponibili più altri 40 posti al campo boe;
Torre del Porto - una delle quattro torri costiere volute dai genovesi, oltre a sorvegliare il porticciolo è anche sede della graziosa Biblioteca Comunale;
Piana dello Zenobito - terra rossa, macchia e profumi mediterranei, mare a perdita d'occhio. Qua si può vivere appieno la natura selvaggia di Capraia. Diversi sentieri permettono di raggiungere quest'area che altro non è che parte dell'antico cratere del vulcano che ha dato i natali all'isola. A sorvegliare il tutto troviamo la Torre dello Zenobito, una delle quattro torri costiere e gemella della Torre del Porto;
Ex carcere - sicuramente una visita suggestiva, arricchita con semplici ma bei archi d'ingresso alla diramazione principale. Inoltre tutta l'area è di proprietà collettiva e ad oggi sono presenti numerosi interventi di recupero;
Forte di San Giorgio - voluto dai genovesi, merita di essere apprezzato da vicino, anche via mare dove si può ammirare tutt'oggi la parte franata che nell'800 spazzò via il "Quartiere delle donne", uno storico monastero di suore. Purtroppo dal 1910 è divenuto privato.
Chiesa della Madonna del Porto o dell'Assunta - costruzione pisana, è testimonianza del vecchio abitato portuale. Al suo interno si possono vedere diversi ex-voto capraiesi, soprattutto a tema marinaresco, del XX secolo e alcuni quadri di vascelli ottocenteschi in mezzo al mare;
Chiesa e convento di Sant'Antonio - luogo di culto, in stile barocco, fondato nel 1660 per ospitare i frati dell'Ordine francescano, ospitando poi nell'epoca carceraria direzione e uffici. Dal 2013 l'associazione "Amici della chiesa S. Antonio APS" ne sta curando il restauro;
Chiesa del Sacro Cuore e di San Nicola Vescovo - è la chiesa principale del paese, deve questo nome alla statua lignea rinvenuta in mare e visibile all'interno;
Chiesa di Santo Stefano - risalente al V secolo, è l'unico resto dell'antico abitato insulare chiamato Piana;
Lo Stagnone - unico lago dell'isola, tra i monti Forcone e Rucitello;
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Potremmo dire che il listone di cose da vedere si possa chiudere qui.
Per finire in bellezza giusto citare qualche tradizione o specialità locali, come la famosa Sagra del Totano di fine ottobre-inizio novembre dove poter partecipare alla gara di pesca, o prodotti a base di "sammula", un aglio selvatico tipico dell'isola, e il Nettare di Capraia, miele che nel '99 venne riconosciuto come il migliore millefiori in Italia!
Il nostro giro attorno alle coste frastagliate di Capraia termina qui, ora ci mettiamo in rada a riposarci un po', con le onde che ci cullano, il sole che inizia a scendere e con la mente che già naviga verso la prossima destinazione!
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