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Una piccola vestita a festa: l'Alpa 7

Prosegue il nostro viaggio fra le banchine d'Italia e non solo.

Oggi rimaniamo sempre nel Bel Paese, ma ci allontaniamo per un po' dal mare.

La nostra meta è Fiesco, un piccolo comune della provincia di Cremona, nel quale nel 1957 ebbe i natali uno dei cantieri italiani più famosi e importanti della storia della vela popolare: il Cantiere Nautico Alpa.

Dal suo grembo furono partorite numerose barche, tutte in vetroresina, materiale che all'epoca era ancora agli albori e con non pochi scetticismi al seguito.

Tra queste andremo a parlare di una delle prime figlie del cantiere cremonese, nata solamente 4 anni dopo l'inizio dell'attività e prodotta fino al 1975: l'Alpa 7!


Foto presa da alpahistorical.org

Che cos'è l'Alpa 7?

Questo piccolo cabinato è come una bambina vestita a festa, una piccola barca che sa di esserlo ma vuole comunque indossare le vesti di una grande barca da navigazione.

Suo padre è John Illingworth, ufficiale della Royal Navy ed amante delle regate d'altura, il quale si è dedicato a disegnare e costruire barche dopo la fine del secondo conflitto mondiale.

Questa sua figlia è uno sloop (quindi una barca con un solo albero e un solo fiocco) che nonostante una lunghezza ridotta di soli 6.99 m si può permettere degli interni più che invidiabili.

La barca, grazie al suo sapore da piccola signora dei mari, si regala un buon numero di estimatori fra le acque italiane e non è raro trovare su internet forum a tema velico che ne parlino.


Per chi è indirizzato l'Alpa 7?

Questa piccolina è nata per navigare.

Sotto l'acqua vanta un'affascinante e classica chiglia lunga, garante di grande stabilità e di basso pescaggio, ideale per accaparrarsi i migliori posti in rada, ma di contro anche di poca maneggevolezza e di pesantezza, aspetti di cui se ne risente soprattutto per ormeggiare e disormeggiare.

È quindi una barca più propensa per chi ha nella testa di fare lunghe navigazioni in mare, senza avere la fretta di giungere a destinazione ma avendo la pazienza e il piacere di godersi il viaggio.

In sintesi: una barca più da lupi di mare che da equipaggio alle prime armi o da uscite giornaliere.

Con questo non significa che non sia una barca per imparare a navigare, ma che per quello scopo potrebbero esserci imbarcazioni più portate.


Ora saliamo a bordo, ma prima di analizzare gli spazi interni l'Alpa 7 va contestualizzata: è un progetto degli anni '60 e come le barche del suo tempo ha uno scafo con una poppa più chiusa rispetto a quelle moderne e quindi una forma che porta ovviamente a ridimensionare tutto il sottocoperta.

Qui, con un'altezza massima di 1.60 m, troviamo, partendo da poppa e andando verso prua:


  • a dritta - 1 cuccetta al lato della scaletta che arriva fino a metà pozzetto ed un ambiente separato con wc chimico;

  • a sinistra - 1 cuccetta al lato della scaletta che arriva fino a metà pozzetto, un fornello, un lavabo ed un armadietto con piano d'appoggio soprastante;


A chiudere il tutto troviamo una cabina prodiera con altri due posti letto uniti ai piedi.

Il tour sottocoperta si conclude ricordando che l'albero non è passante e che sono presenti varie zone di stivaggio al di sotto delle cuccette, sempre gradite.


Foto presa da alpahistorical.org

Mentre finite di osservare gli interni noi iniziamo a uscire nel pozzetto e a parlarvi degli esterni.

Progettare un'imbarcazione è una questione di compromessi, gli spazi interni ed esterni devono essere bilanciati reciprocamente e in questo caso a rimetterci sono proprio i secondi.

Il pozzetto non è grande, tanto meno la zona di estrema prua e la tuga non risparmia nemmeno i passavanti, più ristretti rispetto ad altre sue colleghe (le quali però magari hanno meno spazio abitabile).

Tuttavia l'attrezzatura è semplice ed è armata in testa d'albero, soluzione ideale per chi vuole navigare più o meno in diverse condizioni meteomarine senza dover fare regolazioni di fino.

Infine, il motore è un "entrobordo" fantoccio: si tratta infatti di un piccolo fuoribordo posto all'interno di un gavone nel pozzetto la cui elica fuoriesce al di sotto dello specchio di poppa, una soluzione maggiormente diffusa nel nord Europa rispetto al Mediterraneo.


Ovviamente la barca è carrellabile, anche se il suo dislocamento non aiuta (2000 kg).


Ma quanto costa?

Sul mercato dell'usato un'Alpa 7 si può trovare tranquillamente attorno ai 5000 €, anche a meno con un po' di fortuna.

È fondamentale tuttavia controllare attentamente il suo stato di salute, prassi sempre molto consigliata, a maggior ragione se l'imbarcazione in questione è abbastanza datata.

Ovviamente esclusi "colpi di fulmine"... quando scatta scatta!


È una barca che va vissuta, che non ti permette tanto lo spazio prendisole quanto piuttosto la possibilità di soggiornarci per più notti.

È una barca che se la lasci correre può tranquillamente portarti ovunque in sicurezza... prendendo in prestito una citazione "abbastanza" famosa: datele vento e lei vi darà miglia!


Dettagli tecnici:

Lunghezza fuori tutto - 6.99 m

Baglio massimo - 2.25 m

Pescaggio - 1.15 m

Dislocamento - 2000 kg

Velatura - 20.80 m²


Foto presa da nautipedia.it

PS: il Cantiere Navale Alpa non fu l'unico a produrla! Il produttore cremonese infatti permise la produzione anche al Cantiere Santo Stefano, dalla quale uscirono degli Alpa 7 con alcune piccole modifiche, come gli oblò tondi o una disposizione degli interni differenti!

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